La Memoria che Pulsa: 2 Agosto 1980 e le Tracce Invisibili del Trauma
Ero lì. Quel 2 agosto 1980, alle 10:10 del mattino, a soli otto anni. Ferma in auto con mio papà davanti alla stazione di Bologna. Stavamo andando al mare, era sabato come oggi. Toccava a me scendere a prendere i giornali all’edicola, ma quel giorno, inspiegabilmente, dissi che c’era troppa gente e non me la sentivo. "Papà te li prendo al mare!!!" gli dissi sperando che accettasse e così ripartimmo. Passammo sopra al ponte di Galliera, poi davanti alla chiesa del Sacro Cuore… e poi quel "busso", come si dice a Bologna.
Un boato. Un’onda sonora che mi è rimasta impressa per sempre. Forse è solo un ricordo della mia mente. Forse no. Ma quello è il punto esatto in cui la mia infanzia ha incrociato un evento devastante. La strage di Bologna non è stata solo un atto di terrorismo. È stata una frattura nella coscienza collettiva, un destino che si è intrecciato con le nostre vite in modi inattesi, quasi come una sincronicità, come esplorato da Marco Cesati Cassin.
Quando il Trauma è Transgenerazionale
Eventi di questa portata non si esauriscono nel momento in cui accadono. Il trauma – soprattutto se improvviso, collettivo, ingiusto – si propaga. Si insinua nelle famiglie, nei corpi, nei comportamenti, influenzando le generazioni successive attraverso meccanismi di trasmissione transgenerazionale.
La psicogenealogia (come evidenziato nel testo "Psicogenealogia: Traumi e Destini familiari" di Cosetta Greco) ci insegna che ogni individuo riceve e trasmette non solo strutture genetiche, ma anche sovrastrutture epigenetiche: il segno lasciato da esperienze, traumi, malattie, intossicazioni, deprivazioni alimentari, che possono influenzare il nostro benessere senza che ne siamo consapevoli.
I Campi di Coscienza e il Corpo come Memoria
Questa risonanza profonda genera dei veri e propri campi di coscienza collettivi. Rupert Sheldrake in "Sette esperimenti per cambiare il mondo" parla di campi morfici: reti invisibili di memoria collettiva che contengono informazioni ed emozioni condivise, influenzando anche chi non ha vissuto direttamente un evento. La strage di Bologna ha generato un'onda d'urto che ha permeato la psiche della nostra città e dell'intera nazione.
Il corpo stesso, come spiega Mario Buchbinder, "spesso racconta con posture, tic, contratture, dolori... l'origine di sintomi e paure che non trovano senso e nome per il soggetto fino a quando non sarà loro dato ascolto". È il passato che pulsa nel presente, chiedendo di essere visto e riconosciuto.
Le Costellazioni Familiari come Strumento di Rivelazione
Le Costellazioni Familiari, secondo gli insegnamenti di Bert Hellinger in "Ordini dell'Amore", ci offrono una lente potente per osservare e comprendere queste dinamiche nascoste. Esse ci mostrano come siamo intrinsecamente connessi non solo ai nostri antenati e ai loro destini, ma anche a eventi storici e collettivi che hanno plasmato il nostro sistema.
Attraverso la rappresentazione di queste dinamiche, le Costellazioni mettono in luce le lealtà inconsce e gli "ordini dell'amore" che possono tenere le persone legate a pesi non loro o a traumi non elaborati. L'obiettivo è portare alla luce ciò che è rimasto irrisolto o escluso dal sistema, permettendo al dolore di essere riconosciuto e all'energia bloccata di fluire nuovamente verso l'integrazione e la guarigione. È un processo interpretativo soggettivo che "ristruttura e riorganizza il senso di ciò che è accaduto e che sta accadendo alla persona".
Riconoscere per Trasformare
La strage di Bologna è una ferita ancora aperta per la nostra collettività. Ma comprendere come il trauma collettivo e transgenerazionale influenzi la nostra vita è il primo passo per trasformare il passato in una risorsa di forza e consapevolezza. Riconoscere il peso del passato e le influenze sistemiche, comprese quelle epigenetiche, ci libera, permettendoci di vivere una Vita (con la V maiuscola) più autentica e piena, non prigioniera di ombre non elaborate.
Non possiamo cambiare il passato. Ma possiamo scegliere come portarlo dentro di noi, onorando la memoria e trasformando il dolore in forza vitale.
Che il ricordo delle vittime della strage di Bologna ci guidi verso una coscienza più umana, profonda, sistemica e una connessione autentica con noi stessi e gli altri.
📸 Crediti immagine
Murale in memoria della strage di Bologna, realizzato nel 2021 dal Collettivo FX sulla sede della Protezione Civile a Sarmato (PC), in collaborazione con l’associazione Serendippo, l’Assemblea
Regionale, il Comune e la Protezione Civile di Sarmato.
Un’opera potente che rende viva la memoria e ci invita a non dimenticare.