Perché il denaro non arriva (anche se fai tutto giusto)
Cosa dicono le Costellazioni Familiari
"Faccio tutto giusto, eppure il denaro non arriva."
"Ogni volta che sto per ricevere qualcosa, succede qualcosa che lo blocca."
"Mi sento frustratə, come se ci fosse un vetro tra me e l’abbondanza."
Se ti sei mai sentitə così, sappi che non sei solə. E non sei sbagliatə.
Nella visione sistemica delle Costellazioni Familiari, il denaro è molto più di una questione economica: è legato al nostro posto nella vita, alla nostra capacità di
prendere, alla nostra storia familiare.
In questo articolo esploriamo perché a volte il denaro non arriva, perché altre volte arriva ma non resta, e come possiamo trasformare la nostra relazione con esso.
1. Il denaro come energia di scambio
Per Bert Hellinger, il denaro è energia di scambio. Non è sporco, non è sacro, non è morale. È neutro. Ma porta con sé tutti i significati che il nostro sistema familiare (e culturale) gli ha attribuito.
Se nella nostra genealogia ci sono state grandi perdite, eredità contese, fallimenti, truffe, povertà vissuta con vergogna o ricchezza vissuta con colpa, potremmo interiorizzare credenze
inconsce come:
"È pericoloso avere denaro."
"Non mi è concesso averne più di…"
2. Quando il nodo è la madre
Spesso, la difficoltà nel ricevere denaro è collegata alla relazione con la madre. Perché proprio lei? Perché la madre è la prima grande fonte di vita: da lei riceviamo nutrimento, amore, presenza.
Se non abbiamo potuto prendere da lei – per assenza, rifiuto, fragilità – potremmo non riuscire a prendere neppure dal mondo.
Ricevere denaro è un atto di apertura. E se quella porta è chiusa, anche il flusso resta fuori.
Esempi:
- Attiri clienti ma non chiudi mai la vendita.
- Ricevi denaro ma poi lo perdi subito (guasti, multe, imprevisti).
- Ti senti in colpa solo a “chiedere” per il tuo lavoro.
Qui la chiave non è la strategia, ma il cuore.
3. Quando il nodo è altrove: irretimenti e fedeltà inconsce
Non sempre è la madre. Spesso il blocco ha radici più lontane: un irretimento può portarci a replicare inconsciamente i destini di antenati falliti, esclusi, dimenticati.
Fedeltà possibili:
- A un nonno che ha perso tutto al gioco.
- A una zia che ha rinunciato all’eredità.
- A un bisavolo emigrato che ha lavorato per nulla.
Le costellazioni permettono di vedere queste fedeltà e di scioglierle con rispetto, riportando ognuno al proprio destino.
Esempi:
- Ti saboti quando tutto comincia a funzionare.
- Hai paura del giudizio se guadagni troppo.
- “Dimentichi” opportunità, bandi, occasioni.
- Ti blocchi, pur essendo preparatə, per fedeltà a chi non ha potuto riuscire.
4. Il denaro, il lavoro e la fedeltà a “non essere più di…”
Una delle lealtà più potenti è quella invisibile al sistema familiare: “Non posso avere più di te.”
Accade a chi si ferma sempre un passo prima del successo. Perché superare chi è venuto prima… sembrerebbe un tradimento.
Esempi:
- Cambi continuamente lavoro evitando stabilità.
- Non riesci a guadagnare oltre un certo tetto.
- Ti senti in colpa se hai successo.
Il lavoro diventa blocco, non espressione. Solo chi onora le radici può fiorire davvero.
5. Il denaro come atto d’amore maturo
Ricevere denaro è un atto adulto. Significa accogliere ciò che la vita offre, per far crescere il nostro mondo.
Ma per farlo dobbiamo sciogliere le pretese, il bisogno di giustizia, la paura di essere “diversi” da chi ci ha preceduto.
Chi resta troppo legato al dolore del sistema… non riesce a fiorire.
6. Cosa possiamo fare: accogliere, onorare, scegliere
Le Costellazioni Familiari ci insegnano a:
- Accogliere la nostra storia così com'è stata.
- Onorare chi è venuto prima, anche chi ha fallito.
- Scegliere il nostro posto, la nostra vita, il nostro denaro.
Con gesti semplici e profondi, come:
- “Grazie mamma, ora lo faccio a modo mio.”
- “Caro nonno, onoro la tua fatica. Ora io mi permetto di ricevere con leggerezza.”
- “Mi permetto di avere successo, anche se tu non hai potuto.”
Conclusione: il denaro è una forma di amore
Il denaro è una delle forme più visibili con cui la vita ci raggiunge.
Se non arriva, chiediamoci: “C’è qualcosa in me che dice di no?”
Quando sciogliamo i nodi invisibili del passato, il presente si apre.
E possiamo accogliere ciò che ci spetta: non per diritto, ma per amore.
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