Undicesima mappa: La Llorona

Il Lamento del Fiume Creativo Avvelenato

La tua creatività non è un hobby. Non è un'idea. È un fiume.

 

Un grande, potente fiume sotterraneo che scorre dentro di te, il Rio Abajo Rio (Fiume sotto il Fiume), la fonte di ogni cosa che sei. Quando scorre limpido, nutre ogni aspetto della tua vita: le tue idee, le tue relazioni, il tuo lavoro, la tua gioia.

Quando questo fiume scorre, tu SEI VIVA.

 

Ma cosa succede quando questo fiume viene inquinato? Cosa succede quando la sua corrente viene avvelenata da un traditore che vive dentro di te?

 

La risposta è un lamento che echeggia da secoli sulle rive dei fiumi. LA RISPOSTA È L'ARCHETIPO DE LA LLORONA, LA DONNA CHE PIANGE.

 

Lei è la nostra vita creativa fertile e generosa quando viene sedotta, usata e tradita. È l'anima selvaggia che, impazzita dal dolore e dall'avvelenamento, compie l'atto più innaturale: annega i propri figli, le proprie creazioni, la propria speranza.

 

Questa mappa ci insegna a riconoscere i veleni prima che sia troppo tardi.

La Fiaba (La Morte del Fiume)

La storia, nella sua versione più moderna e potente, ci parla di una donna di una bellezza da mozzare il fiato, povera ma ricca d'anima, che viveva presso un grande fiume. Un ricco hidalgo, un uomo potente, proprietario di fabbriche lungo le rive, la corteggia e la conquista. Lei gli dona due figli.

 

Ma l'hidalgo non la sposa. Il suo unico interesse sono le sue fabbriche. Giorno dopo giorno, gli scarichi tossici delle sue produzioni senz'anima si riversano nel fiume. L'acqua, un tempo limpida e piena di vita, diventa torbida, scura, velenosa.

 

La Llorona beve l'acqua di quel fiume. E i figli che partorisce nascono malformati, ciechi.

 

L'hidalgo, di fronte a quella creazione "imperfetta", la rifiuta. Rifiuta lei e i suoi figli per sposare una donna ricca, che desidera solo i prodotti delle sue fabbriche. La Llorona, impazzita dal dolore, dal tradimento e dal veleno che le scorre nelle vene, corre al fiume e getta i suoi figli nelle acque inquinate, perché la loro vita sarebbe stata troppo difficile. Poi, consumata dal lutto, muore sulla riva.

 

Ma la sua anima non trova pace. Le viene detto che potrà entrare in paradiso solo dopo aver ritrovato le anime dei suoi figli. E così, per l'eternità, il suo fantasma vaga lungo le rive, dragando il fondo fangoso con le sue dita scheletriche, piangendo e chiamando i figli che non riesce più a vedere, perché il fiume è troppo sporco, troppo scuro.

LA VERITÀ NASCOSTA

I VELENI NEL TUO FIUME

 

Questa fiaba è una diagnosi della nostra psiche creativa. Il fiume è la nostra energia vitale. E l'inquinamento è reale.

 

1. L'HIDALGO: IL PREDATORE INTERNO DEGRADATO L'hidalgo è quella parte di noi, il nostro animus negativo, che si allea con le priorità del mondo esterno a discapito della nostra anima. È la voce che ti dice che le tue idee creative sono inutili se non producono profitto. È la parte di te che ti spinge a lavorare fino allo sfinimento in un'attività che odi, avvelenando il tuo fiume in cambio di sicurezza.

È il tuo sabotatore interno che ti convince a dare più valore alla "fabbrica" che alla vita.

 

2. L'ACQUA INQUINATA: IL DIALOGO INTERNO TOSSICO Il veleno nel fiume sono i complessi negativi, le scuse, le denigrazioni. Sono le "Arpie" interiori che sporcano ogni tua idea prima ancora che nasca. "Non sei abbastanza brava." "È un'idea stupida, a chi vuoi che interessi?" "Non hai tempo, non hai soldi, non è il momento giusto." Ogni scusa è una goccia di piombo nel tuo fiume.

 

3. I FIGLI ANNEGATI: LA VITA CREATIVA ABORTITA I figli ciechi e malformati sono i nostri progetti nati morti. Le idee che abbandoniamo a metà. I talenti che non coltiviamo. I libri che non scriviamo. I quadri che non dipingiamo. Sono tutte le vite che avremmo potuto creare e che abbiamo annegato noi stesse, convinte che non sarebbero state abbastanza perfette per il mondo dell'hidalgo.

L'ANTIDOTO

RIPRENDERSI IL FIUME

 

Se senti le tue acque creative stagnanti, se la tua vita ti sembra torbida e priva di energia, non sei destinata a piangere per sempre sulla riva. La bonifica è un lavoro duro, ma è l'unico lavoro che conta.

Il mio lavoro, come custode di queste mappe, è darti gli strumenti per questa purificazione.

 

1. DICHIARA GUERRA ALL'HIDALGO Devi convocare un nuovo animus, un guardiano del fiume. Una parte di te forte e devota che dica NO alle richieste della fabbrica e SÌ ai bisogni dell'anima. Significa proteggere il tuo tempo con ferocia. Significa dire: "Amo la mia vita creativa più di quanto non ami collaborare con la mia oppressione".

 

2. SII SELVAGGIA, NON LOGICA Il fiume non scorre in modo logico. Per creare, devi darti il permesso di essere "stupida", di non avere un piano perfetto, di giocare. Non censurare le tue idee all'inizio. Lascia che il fiume scorra, straripi. La logica serve a costruire canali, ma solo la natura selvaggia può far scorrere l'acqua.

 

3. INIZIA. FALLISCI. RICOMINCIA. L'unico modo per purificare un fiume è farlo scorrere. Se hai paura di fallire, FALLISCI SUBITO. E poi riprenditi e ricomincia. Non è il fallimento a bloccarci, ma la riluttanza a rimetterci in gioco. Ogni nuovo tentativo è un'ondata di acqua pulita che spinge via il fango.

 

4. COSTRUISCI IL TUO RIFUGIO Circondati di nutrimento. Cerca il tuo branco. Accetta i complimenti. Rifiuta chi svaluta la tua arte. La tua vita creativa ha bisogno di quattro nutrienti essenziali: tempo, dedizione, passione e sovranità.

 

 

Il lamento de La Llorona è il tuo campanello d'allarme. È l'anima che ti supplica di smettere di avvelenare le sue acque.

RIPULISCI IL FIUME. E TUTTO TORNERÀ A VIVERE.

 

𝙍𝙄𝘾𝙊𝙉𝙊𝙎𝘾𝙄 𝙇𝙀 𝙏𝙐𝙀 𝙍𝘼𝘿𝙄𝘾𝙄. 𝙋𝙍𝙀𝙏𝙀𝙉𝘿𝙄 𝙇𝙀 𝘼𝙇𝙄.

se queste parole risuonano, questo è il tuo branco. #LeRiscrivistorie

 

Qual è il "rifiuto tossico" che più spesso inquina il tuo fiume creativo? Parliamone. Qui draghiamo il fango e facciamo tornare a scorrere l'acqua limpida.