Ci hanno raccontato le fiabe sbagliate.

Perché Leggiamo le Fiabe Sbagliate: Una Guida al Risveglio della Donna Selvaggia attraverso le Mappe di "Donne che corrono coi lupi"

Ci hanno raccontato le fiabe sbagliate.

 

Ci hanno dato principesse addormentate in attesa di un bacio, fanciulle docili salvate da un principe azzurro, eroine la cui unica virtù era la bontà passiva. Ci hanno nutrito con storie edulcorate, prive di sangue, di ossa, di terra.

Storie che ci hanno insegnato a essere educate, a rimpicciolirci, a recidere il legame con la nostra forza più potente: la nostra natura istintuale.

 

Ma sotto la superficie levigata di queste narrazioni, pulsa un'altra tradizione. Quella delle fiabe antiche, quelle non censurate. Racconti potenti, a volte terrificanti, che non servono a farci dormire, ma a SVEGLIARCI.

 

Esiste un libro che è più un testo sacro che una raccolta di fiabe: "Donne che corrono coi lupi" di Clarissa Pinkola Estés. Non è semplicemente un libro da leggere, ma un testo di formazione che ogni donna dovrebbe leggere. È una mappa dell'anima, un'opera di recupero archeologico che ci restituisce l'accesso alla nostra essenza più autentica: la Donna Selvaggia.

In questo spazio, che crescerà nelle prossime settimane, non mi limiterò a commentare queste storie. Le useremo come chiavi per un lavoro che non è analisi, ma alchimia.

 

Ogni racconto è una porta verso una stanza interiore dimenticata. Io ti fornirò la chiave e ti mostrerò la serratura. Sarai tu, poi, a decidere di girarla.

Chi è la Donna Selvaggia? L'Archetipo Dimenticato

Prima di iniziare il viaggio, dobbiamo conoscere la nostra destinazione. La Donna Selvaggia non è la donna arrabbiata, fuori controllo, "isterica". Quella è la sua gabbia.

 

La Donna Selvaggia è l'anima istintuale. È la lupa interiore, la custode della vita, della morte e della rinascita. È la forza che sa quando creare e quando distruggere, quando parlare e quando tacere. È l'intuizione che ti avverte del pericolo, la creatività che sgorga senza sforzo, il corpo che conosce i suoi ritmi.

 

Non l'abbiamo perduta. L'abbiamo esiliata. E il nostro malessere, la nostra sensazione di vuoto, di "non essere abbastanza", molto spesso è la sua nostalgia di casa. Queste storie sono la via del ritorno.

Perché le Fiabe? Il Linguaggio dell'Anima

La nostra psiche profonda non parla il linguaggio della logica. Non ragiona per elenchi puntati o fogli di calcolo. L'anima parla per immagini, per metafore, per simboli. Parla la lingua delle fiabe.

 

Un archetipo, come quelli che incontreremo, è un "file .zip dell'esperienza umana". Contiene una quantità enorme di informazioni emotive e psicologiche in una forma compatta e potente, capace di bypassare le nostre difese razionali e parlare direttamente al cuore del problema.

 

Per questo il mio lavoro si fonda anche su queste narrazioni: perché ci permettono di fare un "lavoro alchemico", trasformando il piombo della sofferenza nell'oro della consapevolezza.

 

Ora che abbiamo il contesto, iniziamo il nostro viaggio. E non possiamo che partire dal principio, dall'atto stesso della creazione (e della ri-creazione).

Prima Mappa: La Loba e l'Arte di Raccogliere le Ossa

Il Racconto

 

Il primo, potentissimo racconto parla de La Loba, la Donna Lupa, che vaga per il deserto raccogliendo le ossa dei lupi. Quando ha ricomposto uno scheletro intero, si siede accanto al fuoco e canta su di esso. Sotto il suo canto, le ossa si ricoprono di carne e il lupo torna in vita, trasformandosi in una donna che corre libera.

 

La Verità Nascosta 

 

Innanzitutto, una premessa fondamentale: io non sono una terapeuta. Il mio lavoro non è una "terapia" nel senso clinico del termine. Non cerchiamo "diagnosi", ma "verità". Non "analizziamo" il passato, lo onoriamo per liberare il presente.

Per questo, la storia de La Loba non è una semplice metafora. È la descrizione esatta del nostro lavoro insieme.

Le "ossa" sono le storie dimenticate, i traumi non visti, gli antenati esclusi nel tuo sistema familiare, i talenti che hai sepolto per paura. Il mio ruolo, come quello de La Loba, è di aiutarti a "raccogliere le ossa": attraverso le domande potenti, le Costellazioni Familiari, l'ascolto profondo, noi ricomponiamo lo scheletro della tua storia nascosta.

Il "canto" è l'atto di portare alla luce, di dare un nome, di onorare ciò che è stato. E il risultato è la tua "rinascita": ti riappropri della tua forza vitale, della tua Donna Selvaggia.

 

Come Risuona in Te 

 

Quando scegli di intraprendere questo viaggio, non entri in uno studio, ma in un "deserto sacro". Non ti siedi su un lettino, ma attorno a un fuoco simbolico. Non stai facendo "terapia". Stai "raccogliendo le ossa".

Insieme, cerchiamo le parti perdute della tua storia, le onoriamo con la nostra presenza e il nostro canto, e permettiamo alla tua Anima Selvaggia di tornare a vivere.

Questo percorso ti posiziona non come una "paziente" da guarire, ma come un'eroina che sta recuperando i suoi poteri. E io sono lì, come una custode di un sapere antico, per proteggere il tuo sacro rituale di rinascita.