Perché Cadiamo Sempre nella Stessa Buca? Il Loop Inconscio che ci Tende Trappole
Ti è mai capitato di sentirti come se stessi girando in tondo, ripetendo gli stessi schemi, affrontando le stesse difficoltà, nonostante ogni tuo tentativo di uscirne? È una sensazione frustrante, quasi come vivere un déjà vu continuo. "Ancora qui?", ti chiedi, esausta.
Questa dinamica è splendidamente e crudelmente catturata nella poesia di Portia Nelson, "Autobiografia del cambiamento in cinque brevi capitoli". Ma prima di leggerla, pensa per un attimo:
Forse ti è successo di... cercare di perdere peso con diete restrittive, salvo poi recuperare tutti i chili e sentirti più demotivata di prima. Oppure, come la mia cara amica, ti ritrovi in relazioni con le stesse dinamiche disfunzionali, pur avendo giurato a te stessa che non sarebbe più accaduto. Lei, da 35 anni, si ritrova con uomini che, dopo un inizio promettente, si rivelano emotivamente distanti o infedeli. Ogni volta, all'inizio, è "quello giusto", ma poi la dinamica si ripete, la "buca" è sempre lì. E tu, hai una "buca" ricorrente nella tua vita?
Oggi, vogliamo esplorare il "loop della buca" e capire perché, spesso, ci ritroviamo a inciampare negli stessi ostacoli. Lo faremo guardando sia ai meccanismi della mente individuale sia alle profonde, e spesso invisibili, influenze del nostro sistema familiare. Preparati ad una nuova prospettiva.
Il Ciclo Inesorabile: I Primi Passi nella "Buca"
I primi due capitoli della poesia di Nelson dipingono un quadro familiare a molti:
Capitolo Primo: "Cammino lungo una strada. C’è una buca profonda nel marciapiede. Ci casco dentro. Sono perduto. Non posso farci nulla. Non è colpa mia. Ci metto una vita per uscirne."
Capitolo Secondo: "Cammino lungo la stessa strada. C’è una buca profonda nel marciapiede. Faccio finta che non ci sia. Ci casco dentro. Non posso credere di essere ancora nello stesso posto. Ma non è colpa mia. Mi ci vuole un sacco di tempo per uscirne."
Questo loop di caduta, disperazione e negazione è un meccanismo ben noto in psicoterapia. Dal punto di vista dell'Approccio Breve Strategico, ad esempio, il problema non sta tanto nella "buca" in sé, quanto nelle "tentate soluzioni che mantengono il problema". Come ci insegnano Paul Watzlawick e Giorgio Nardone nel loro fondamentale L'arte del cambiamento, spesso le nostre reazioni immediate, nate dal desiderio di stare meglio (come ignorare la buca o cercare di controllare ciò che non si può), finiscono per rinforzare la situazione disfunzionale. La nostra "soluzione" diventa parte del problema stesso.
Quante volte, ad esempio, per gestire l'ansia, evitiamo situazioni sociali, solo per ritrovarci più isolati e ansiosi di prima? O quando, per non affrontare un conflitto in famiglia, scegliamo il silenzio, e il non detto si trasforma in un muro invalicabile? L'illusione di risolvere si rivela la radice della ripetizione. Watzlawick, in Guardarsi dentro rende ciechi, ci invita a riflettere su come la nostra percezione e il modo in cui "punteggiamo" gli eventi possano intrappolarci in cicli che noi stessi alimentiamo.
L'Ombra della Famiglia: Quando la Buca non è Solo Nostra
Ma cosa succede se la "buca" che continuiamo a incontrare non è solo il frutto delle nostre tentate soluzioni individuali? E se ci fosse un'influenza più grande, invisibile ma potente, che ci lega a schemi di ripetizione che non ci appartengono del tutto? Qui entriamo nel territorio affascinante e rivelatore delle Costellazioni Sistemiche.
Le Costellazioni ci svelano che ognuno di noi non è un'isola, ma una parte interconnessa di un sistema più ampio, in primis la nostra famiglia d'origine. In questi sistemi, esistono "Ordini dell'Amore", principi naturali che regolano l'equilibrio, la gerarchia e il diritto all'appartenenza, come magistralmente descritto da Bert Hellinger ne Gli ordini dell'amore. Quando questi ordini vengono violati – ad esempio, un membro viene escluso, un trauma viene nascosto, o un destino difficile non viene riconosciuto – le generazioni successive possono trovarsi, in modo del tutto inconscio e per un profondo senso di lealtà, a "ripetere" o a "compensare" ciò che è rimasto irrisolto nel sistema.
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"Non è colpa mia": la Lealtà Invisibile.
Questo verso di Nelson assume una risonanza profonda nella prospettiva sistemica. La mia amica, che da anni si scontra con relazioni sentimentali fallimentari, non è "sfortunata" né "sbagliata". Spesso, ciò che percepiamo come un nostro difetto o una sfortuna ricorrente, può essere un "irretimento" sistemico, un legame inconscio con un destino o uno schema che appartiene a un antenato. Forse una nonna che ha subito un abbandono doloroso, o un bisnonno che ha vissuto un'infedeltà devastante. Senza esserne consapevole, la mia amica potrebbe portare avanti queste dinamiche per "lealtà invisibile", cercando inconsciamente di "risolvere" o "completare" ciò che nel sistema è rimasto in sospeso. È un peso ereditato, una buca che non abbiamo scavato noi. Ameya Gabriella Canovi, nel suo illuminante Di troppa (o poca) famiglia, esplora proprio come le radici familiari, a volte, ci impongano zavorre inaspettate.
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"Faccio finta che non ci sia": il Segreto Sistemico.
La negazione della buca può avvenire anche a livello familiare. Intere famiglie possono aver "fatto finta" che certi eventi, dolori o persone non fossero mai esistiti. Un lutto non elaborato, un fallimento taciuto, un membro escluso dalla memoria familiare. Questi "segreti" o "vuoti" creano una disfunzione nel sistema. Hellinger, ne Il grande conflitto, esplora come i conflitti non risolti possano generare dinamiche ripetitive che si protraggono per generazioni.
Pensiamo a famiglie dove un segreto è stato "nascosto sotto il tappeto". Anni dopo, un discendente può ritrovarsi a vivere inspiegabili paure finanziarie o malattie psicosomatiche, come se il sistema stesse cercando, attraverso di lui, di riportare alla luce ciò che era stato negato. La "buca" si ripresenta, finché non si riconosce la sua vera natura e la si guarda, finalmente.
Quando riusciamo a comprendere che la nostra "buca" non è solo un errore personale, ma può essere un sintomo, un richiamo del sistema a guardare ciò che è rimasto in sospeso o non riconosciuto nel nostro lignaggio, si apre una nuova visione.
La Svolta della Consapevolezza: Rompere il Loop e Scegliere la Tua Strada
Il Capitolo Terzo della poesia segna la svolta:
"La vedo benissimo. Ci casco dentro di nuovo. È un’abitudine. Ma i miei occhi sono aperti. So dove sono. È colpa mia. Ne esco immediatamente."
Questa presa di responsabilità – non come senso di colpa, ma come riappropriazione del proprio potere di agire – è il cuore di ogni cambiamento.
- La psicoterapia strategica aiuta ad "aprire gli occhi" sul qui e ora, a riconoscere i nostri schemi interni e a sviluppare nuove strategie di pensiero e comportamento. Si concentra su come agire in modo diverso per uscire dal loop, mettendo in pratica soluzioni inaspettate che rompono il circolo vizioso.
- Le Costellazioni Sistemiche permettono di andare più a fondo, rendendo visibili le dinamiche nascoste che ci legano. Riconoscendo e onorando ciò che è stato (il destino di un antenato, un'esclusione), possiamo sciogliere i nodi sistemici e liberarci da identificazioni inconsce. È come se si ricevesse un permesso implicito dal sistema per vivere la propria vita pienamente.
Quando vediamo la "buca" sia nella sua dimensione individuale che sistemica, possiamo finalmente uscirne con consapevolezza e trovare il nostro posto autentico. Questo processo di "diventare consapevoli" è fondamentale, e come Daniel J. Siegel esplora nel suo libro omonimo, la consapevolezza è la chiave per l'integrazione e il benessere. Anche la pratica della mindfulness, approfondita da Jon Kabat-Zinn ne La scienza della meditazione, è uno strumento potente per sviluppare questa capacità di osservazione non giudicante che permette di riconoscere i propri schemi e le dinamiche esterne senza giudizio, aprendo la strada a nuove risposte.
Riconoscere l'origine della "buca", sia essa individuale o sistemica, è il primo passo per non caderci più, e soprattutto, per smettere di far finta che non esista. Il cammino di trasformazione inizia quando smettiamo di combattere il sintomo e iniziamo a indagare la causa più profonda, con coraggio e apertura.
Se ti risuona l'idea che la tua "buca" possa avere radici più profonde, sia a livello personale che sistemico, un percorso integrato può offrirti gli strumenti e la consapevolezza per rompere il loop e iniziare a camminare su una strada nuova, tutta tua.
Autobiografia del cambiamento in cinque brevi capitoli
(Portia Nelson)
Capitolo Primo
Cammino lungo una strada.
C’è una buca profonda nel marciapiede.
Ci casco dentro.
Sono perduto.
Non posso farci nulla.
Non è colpa mia.
Ci metto una vita per uscirne.
Capitolo Secondo
Cammino lungo la stessa strada.
C’è una buca profonda nel marciapiede.
Faccio finta che non ci sia.
Ci casco dentro.
Non posso credere di essere ancora nello stesso posto.
Ma non è colpa mia.
Mi ci vuole un sacco di tempo per uscirne.
Capitolo Terzo
Cammino lungo la stessa strada.
C’è una buca profonda nel marciapiede.
La vedo benissimo.
Ci casco dentro di nuovo.
È un’abitudine.
Ma i miei occhi sono aperti.
So dove sono.
È colpa mia.
Ne esco immediatamente.
Capitolo Quarto
Cammino lungo la stessa strada.
C’è una buca profonda nel marciapiede.
Ci cammino intorno.
Capitolo Quinto
Me ne vado per un’altra strada.
Adesso prova a rileggerla. Qual è il tuo Capitolo preferito in questo momento? E cosa cambierai domani per fare un passo verso la tua "altra strada"?
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Per approfondire:
- Hellinger, B. (2004). Gli ordini dell'amore: Un manuale per la riuscita delle relazioni. Urra. (e anche Il grande conflitto: La psicologia della distruttività e le strade per la riconciliazione).
- Canovi, A. G. (2020). Di troppa (o poca) famiglia: Radici, zavorre e risorse. Sperling & Kupfer.
- Nardone, G., & Watzlawick, P. (2013). L'arte del cambiamento: La soluzione dei problemi psicologici personali e interpersonali in tempi brevi. Ponte alle Grazie. (e anche Guardarsi dentro rende ciechi di Watzlawick).
- Siegel, D. J. (2019). Diventare consapevoli: Una pratica di meditazione rivoluzionaria. Raffaello Cortina Editore.
- Kabat-Zinn, J. (2018). La scienza della meditazione: Perché la mindfulness è così importante. Corbaccio.
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