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Valigie invisibili

Ciò che lasciamo ai figli (e come alleggerirlo)

Dal trauma di famiglia alla libertà del presente

Ana guarda la figlia su Zoom: dietro di lei un poster dei fiordi norvegesi. Ana ricorda il viaggio mai fatto per restare a mandare avanti il negozio di famiglia e sente un nodo: «Le sto passando la mia valigia di rinunce?».
Davide, il suo compagno, gridando ripete ai figli le frasi severe di suo padre – proprio quelle che da ragazzo giurava di non voler usare.
Ana rinuncia a un viaggio, Davide ripete frasi paterne: il passato guida i loro gesti di oggi.

I traumi del nostro albero genealogico non si dissolvono: diventano copioni interiori che l’ego, per fedeltà e sopravvivenza, tiene fuori dalla coscienza. Finché non li illuminiamo, passano ai figli come valigie piene.

1 · Maschera Masochista

Ana porta il peso e dice: «Va bene così» è legata dalla ferita di umiliazione.

2 · Maschera Fuggitivo

Davide si difende attaccando: meglio offendere che sentire la ferita di rifiuto. Il vecchio copione corre nei geni emotivi

3 · Cinque battiti di libertà per non andare seguire il copione familiare

Fai attenzione al tuo battito, poni le dita sul polso, senti. Al quinto battito riconosci se il peso è tuo o di un antenato. Restituiscilo con rispetto: il petto si apre, la valigia scende.

Passo di Riconnessione
Tre fogli: ANTENATI • ME • FIGLI. Deponi un quaderno-peso sugli ANTENATI, avanza su FIGLI con mani vuote. Il corpo lo capisce prima della mente.
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Mini-bibliografia

Hellinger · Riconoscere ciò che è · Bourbeau · Le 5 ferite… · Hillman · Anima

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